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Regolamento imballaggi sotto esame del Parlamento UE

Sono numerose le modifiche richieste dalla Commissione ambiente rispetto alla proposta della Commissione. Vediamo le principali. 4 maggio 2023 14:39

La Commissione Ambiente del Parlamento europeo ha presentato questa mattina la bozza revisionata della proposta avanzata dalla Commissione europea sul nuovo regolamento che sostituirà la Direttiva su imballaggi e rifiuti da imballaggio.
Rispetto al testo originale, le modifiche illustrate dalla relatrice, l'eurodeputata Frédérique Ries (nella foto), sono numerose e talvolta significative, in alcuni casi più restrittive di quelle elaborate a Bruxelles.

In allegato è possibile scaricare la bozza integrale con il testo del regolamento e tutti gli emendamenti proposti. Segnaliamo di seguito gli interventi più significativi, tra i quali le limitazioni alla vendita di sacchetti di plastica leggeri e ultraleggeri (dove l'Italia è comunque già più avanti) e l'introduzione di nuovi obiettivi di riduzione specifici per gli imballaggi in plastica, in aggiunta a quelli generali che riguardano tutti i packaging.

La Commissione Ambiente chiede di valutare la possibile estensione dell'obbligo di contenuto di riciclato anche ad altri materiali da imballaggio, diversi dalla plastica, onde evitare una concorrenza sleale tra materiali.
Viene inoltre suggerito di introdurre incentivi per favorire l'utilizzo di materiale riciclato negli imballaggi, soprattutto per i circuiti in closed-loop al fine di incoraggiare un recupero di elevata qualità, per altro necessario nel caso degli imballaggi per uso alimentare. Senza queste misure, plastiche rigenerate che potrebbero rispondere ai severi requisiti di sicurezza alimentare dell'UE e dell'EFSA rischiano di essere declassate e utilizzate in applicazioni non alimentari e gli obiettivi di contenuto riciclato risulterebbero difficili da raggiungere, in particolare per le PMI.  A tale proposito, dall'obbligo di produrre imballaggi con materiale riciclato viene esentato chi non produce più di 100 tonnellate di plastica e le  microimprese.

Tra i diversi emendamenti, il Parlamento UE propone di vietare l'uso di sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) in tutti gli imballaggi alimentari in carta e cartone e di fissare al 1° gennaio 2030 l'obiettivo di riciclabilità per tutti gli imballaggi immessi sul mercato.

Modifiche vengono introdotte in bozza anche per le bioplastiche, tra cui la richiesta di una revisione della norma europea EN 13432 al fine di chiarire meglio i concetti di biodegradabilità e compostabilità. Ad esempio, in merito ai tempi di compostaggio, i livelli di contaminazione consentiti e altri requisiti necessari per consentire un adeguato trattamento negli impianti di trattamento dei rifiuti organici.
Viene anche inserita nel Regolamento una nuova definizione di 'polimero innovativo di origine biologica', per i polimeri che che non sono stati modificati chimicamente, mantengono la loro struttura chimica di base durante qualsiasi processo di conversione e che non contengono o generano microparticelle persistenti durante la biodegradazione.

A fne di ridurre le possibili scappatoie, alcune deroghe contenute nella proposta della Commissione UE vengono cancellate dal testo, tra cui quella relativa a difficoltà di approvvigionamento di specifici rifiuti di plastica destinati a riciclo per quanto concerne il contenuto di materiale riciclato. La possibilità di conferire alla Commissione il potere di adottare atti delegati per sospendere, anche temporaneamente, gli obiettivi in materia di contenuto riciclato viene ritenuta contraria alla creazione di un mercato stabile e solido per la plastica riciclata.

Il Parlamento mette mano anche al deposito su cauzione (DRS), con piccoli e grandi interventi. Segnaliamo, ad esempio, la possibilità riservata ai produttori che contribuiscono al sistema cauzionale, di acquistare una quota proporzionale di materiale riciclato da reintrodurre nei loro imballaggi.
Per evitare l'obbligo di istituire un sistema DRS, un paese membro dovrebbe raggiungere una raccolta di almeno l'85% dei rifiuti da imballaggi, e non il 90% come nella proposta originaria.

Nella bozza di modifica si parla anche di riciclo chimico, da valutare per le frazioni che non possono essere recuperate mediante riciclo meccanico, solo in ottica "da materiale a materiale" (non, quindi, per la sintesi di carburanti), tenendo conto del consumo energetico e dell'impatto ambientale dei diversi processi ed evitando il greenwashing, per altro oggetto di una direttiva all'attenzione di Bruxelles.

Sul riutilizzo degli imballaggi, la principale novità introdotta dal Parlamento è lo spostamento ai distributori finali della responsabilità sul raggiungimento degli obiettivi obbligatori, seguendo l'esempio adottato in Spagna e in Austria. Viene anche suggerito di separare il riuso dalla ricarica. Più in generale, si propone di attingere alle esperienze dei paesi che hanno già adottato misure analoghe.

Una aggiunta al Regolamento riguarda l'obbligatorierà della raccolta differenziata dei rifiuti da imballaggio, per almeno il 90%, da attuarsi entro il 1° gennaio 2029

Infine, vengono proposti obiettivi di riduzione dei rifiuti di imballaggi in plastica pro capite, rispetto ai volumi 2018, ovvero: 10 % entro il 2030; 15 % entro il 2035 e 20 % entro il 2040.

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Allegati dell'articolo ENVI-PR-742297_EN.pdf Numero di letture: 457

Publication date: 04/05/2023

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