Nel packaging flessibile i prezzi si stabilizzano
Non crescono nel quarto trimestre 2023, ma i livelli sono comunque alti se confrontati con quelli di riferimento del 2020. 6 febbraio 2024 11:25
L'ultima rilevazione sui prezzi dell'imballaggio flessibile in Europa, elaborati dall'associazione Flexible Packaging Europe (FPE), mostra un quadro sostanzialmente stabile, anche se non omogeneo per materiale e su un livello sostanzialmente superiore a quello considerato di riferimento, ovvero l'ultima parte del 2020. Va però detto che siamo lontani dai picchi toccati a metà 2022.
Considerando il paniere dei materiali per imballaggi flessibili che si usa per valutare il trend in Europa (vedi grafico), rispetto al terzo trimestre 2023 sono aumentati i prezzi del polietilene alta densità (+7%) e bassa densità (+8%), ma il film BOPP (polipropilene biorientato) da 20 micron e quello in PET da 12 micron non hanno mostrato variazioni, mentre un modesto incremento (+1%) si è registrato per il film BOPA (biorientato in poliammide) da 15 micron.
Passando a materiali non plastici, c’è stato un calo lieve del prezzo del foglio di alluminio da 7 micron (-4%) e della carta lucida monopatinata da 60 gsm (-7%).
Rispetto al quarto trimestre 2020 - usato come riferimento - sono generalmente più elevati del 30-40% i prezzi di carta, film a base BOPA e PET, HDPE e LDPE. Nel caso del foglio di alluminio, il prezzo è addirittura superiore del 60%.
Soltanto il film BOPP da 20 micron si sta riallineando sui livelli del 2020, mantenendosi su un valore superiore di solo il 13%.
“Per il BOPET e il BOPP - afferma Santiago Castro, analista senior presso Wood Mackenzie - nel quarto trimestre i prezzi sono rimasti stabili nella media. Con la stagnazione della domanda, alcuni tentativi di aumentare i prezzi da parte dei fornitori sono falliti. prezzi del BOPA hanno registrato aumenti marginali, dovuti prevalentemente agli aumenti della PA6".
"Per quanto concerne il primo rimestre 2024 - nota Castro - prevediamo che la domanda dei consumatori rimanga modesta. Il riequilibrio delle scorte è quasi completato, mentre la situazione sul Mar Rosso sta esercitando una pressione sulle materie prime importate e potrebbe provocare aumenti dei prezzi".
“La combinazione tra scorte molto elevate lungo la filiera e la pressione sulla domanda da parte dei consumatori finali a causa della forte inflazione non ha favorito i produttori di imballaggi flessibili e ha comportato un calo delle consegne nel corso del 2023 - aggiunge Guido Aufdenkamp, direttore di FPE (nella foto) -. Permane l'incertezza dovuta ai conflitti in Europa, nei suoi dintorni e in tutto il mondo, ma la ripresa dell’economia europea, il calo dell’inflazione nella maggior parte delle aree e la stabilizzazione dei volumi di vendita al dettaglio potrebbero avere ripercussioni nel complesso positive. L’industria è cautamente ottimista sul 2024, raffrontando la domanda di imballaggi flessibili con quella dello scorso anno".
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